magari vi siete già imbattuti più volte in https://www.perplexity.ai/ , ma, se non è così, lasciate che vi guidi subito a porre rimedio a questa lacuna. Una persona che vuole insegnare e/o fare ricerca, infatti, non può trascurare questa applicazione dell’AI proprio all’ambito della ricerca.
In rete Perplexity viene definito come un motore di ricerca innovativo, ma per chi ricorda gli inizi dei motori di ricerca e si è abituato a fare interrogazioni usando operatori logici è subito evidente che siamo a dir poco su un altro pianeta. L’interfaccia, del resto, è quella di un chatbot conversazionale e persino i colori e i font a un occhio inesperto lo rendono del tutto simile a ChatGPT.
In realtà Perplexity AI utilizza modelli linguistici avanzati, come GPT-3.5 e GPT-4, per fornire risposte dirette e pertinenti alle domande degli utenti. A differenza dei motori di ricerca tradizionali che restituiscono una lista di link, Perplexity analizza il contesto delle query e seleziona le informazioni più rilevanti da una varietà di fonti affidabili, tra cui articoli scientifici, forum online e contenuti multimediali. Di fatto, combina tecniche di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e machine learning per comprendere le domande degli utenti e fornire risposte pertinenti, stabilendo con chi la sta interrogando una sorta di dialogo.
Inoltre, Perplexity, fornisce in maniera dettagliata delle fonti. Ad esempio, alle domande che ho posto sulla sua interfaccia, chiedendo come è progettata e quale interazione propone, mi ha risposto:
L’interfaccia è progettata per essere intuitiva: gli utenti possono digitare domande in linguaggio naturale e ricevere risposte contestualizzate. Inoltre, è possibile porre domande successive per approfondire argomenti specifici, mantenendo il contesto della conversazione.(fonte 2) (fonte 4) La funzione “Copilot” permette anche un’interazione più avanzata, utilizzando modelli AI come GPT-4 per migliorare la qualità delle risposte. (fonte 6) (fonte7)
Nella parte in alto le fonti sono citate in miniature, che si possono espandere in una colonna sulla destra.
Ne cito solo una a titolo di esempio per dare un’idea della qualità media delle fonti: fornisce in tempi più brevi e già classificate sommariamente per argomento le fonti più facili da trovare (articoli vari sul web, in genere di accettabile attendibilità, ma comunque da vagliare). Sicuramente fa risparmiare molto tempo rispetto alle ricerche che eravamo abituati a svolgere da soli. Almeno per la conoscenza di base.
Oltre alle fonti, la risposta viene articolata in chiari paragrafi ed è seguita da proposte di approfondimento:
Certo, se si vuole andare più in profondità probabilmente le cose cambiano. Ma di questo mi occuperò in un prossimo post, magari cercando di capire se per il lavoro di chi insegna ci può essere molta differenza tra la versione gratuita e quella a pagamento.
Recentemente sono stata in una scuola come formatrice e l’animatore digitale di quell’istituto mi ha mostrato ciò che ha nei suoi “armadi delle meraviglie” e che sarebbe bello insegnare ad utilizzare nella didattica al maggior numero possibile di docenti. Per me queste esplorazioni sono sempre croce e delizia.
Croce, perché mi prende una certa tristezza nel pensare a quale investimento in tecnologia nelle nostre scuole giace spesso dimenticato o sottoutilizzato, mentre sui social (e purtroppo anche nei collegi docenti) i più discutono se si debba insistere o no sull’uso del corsivo nei compiti in classe e se si debbano o no ritirare gli smartphone per tutta la durata delle lezioni.
Delizia, perché molti di quei dispositivi sono legati a ricordi bellissimi, oppure a idee sempre entusiasmanti, o comunque a speranze che da appassionata quale sono non riesco mai ad abbandonare.
Insieme all’animatore digitale, ho scelto 4 scatole azzurre, più o meno cubiche, su cui lavorare insieme…
Correva l’anno 2014 (quasi dieci anni fa), quando la nostra famiglia (a partire da mio marito) si orientò su un regalo di Natale che allora era una novità assoluta.
Hello,
By now Dash & Dot have been shipped to you, and we hope you are having lots of fun playing with them! We would like to take some time to answer common questions we are getting about our applications and outfits. There have been some delays in Android support and outfit shipments because we are taking some extra time to ensure a high-quality experience. After many hours of kid testing, we’ve also made some changes to our phone support.
Così iniziava la mail di Wonder Workshops: l’azienda è ancora attiva, anche se riprendere in mano dopo un po’ di anni che non li usavo questi robottini ha evidenziato ai miei occhi che piano di sviluppo si è un po’ ridotto ed orientato diversamente rispetto a quanto avevamo immaginato inizialmente.
Quando li ho acquistati i robottini erano venduti in un kit da due: Dash è un robot mobile, dotato di sensori, luci e suoni, che può muoversi e interagire con l’ambiente, mentre Dot è stazionario e funge da “cervello” del sistema, comunicando con Dash e reagendo agli input, ma solo con luci e suoni. Con questi due robottini mi sono sempre trovata bene (fino al 2020, quando sono stati accantonati perchè non si facevano laboratori in presenza): in uno spazio e con un peso ridotto, anche se si lavora fuori sede, si può proporre un piccolo laboratorio di programmazione con Blockly in cui lavorare su interazioni, condizioni, cicli e successioni temporali.
Ora ho scoperto che l’impostazione del prodotto prevede:
l’utilizzo del solo Dash (quindi ad interagire possono essere solo i robottini più complessi, che sono anche i più costosi)
l’offerta alle scuole di kit di Dash per l’intera classe
l’offerta, sempre per le scuole, di una piattaforma di programmazione con classi virtuali gestibili dal docente e, con un sovrapprezzo, dotate anche di emulatore virtuale del robot, per gestire una didattica sia in aula sia a distanza
la possibilità di avere kit aggiuntivi, anche integrabili con blocchi Lego (questa era prevista anche nel 2014, sia pur con kit un po’ diversi)
linee guida anche per l’utilizzo in famiglia, con esplicito riferimento all’home schooling
Se dovessi sintetizzare tutto questo, direi che il prodotto si è orientato sempre di più verso l’applicazione didattica e l’insegnamento del coding in classe.
Con questo taglio è costruita anche la comunicazione web, dal momento che il sito ha una specifica sezione “Professional development” , rivolta agli insegnanti, che contiene video e proposte di webinar, seminari e corsi.
Non mi è stato possibile testare la piattaforma didattica pienamente, perchè ci sono funzioni riservate a chi ha un codice d’acquisto recente, ma anche ciò che si può fare senza iscrizione e rapidamente può essere un primo approccio simpatico al pensiero computazionale. Nell’immagine che riporto sotto trovate un mio esempio di giochino sui versi degli animali con Dot, che con opportune modifiche si può usare anche con il Dash.
Se vi ho fatto venire un po’ di desiderio di giocare e sperimentare, vi informo che Dash è in vendita in Italia presso diversi rivenditori, anche online, ad un prezzo intorno ai 270 €. Arriva già montato e dunque tutta l’attività di robotica si imposta sulla sua programmazione (non sono necessarie lezioni e istruzioni per il montaggio). Comandi direzionali, suoni, luci e rilevamento ostacoli sono le sue funzioni base. Si connette tramite bluetooth a notebook o tablet e anche questo lo rende abbastanza facile da utilizzare, perchè si accoppia come un paio di cuffie o uno smartwatch: non è necessario imparare ad usare particolari collegamenti e procedure di connessione.
Intanto che scrivevo questo post i miei robottini si sono ricaricati con un normale cavo usb e quindi sono pronta per andare a fare qualche altro esperimento con loro. Auguratemi buon divertimento!
dopo la pausa estiva, rieccomi con un primo post di riscaldamento, che nasce da una situazione reale e come tale si presta ad essere un suggerimento per un compito di realtà da svolgere con i vostri studenti.
Mi sono trovata spesso in queste settimane a condividere con i colleghi quel bel momento in cui qualcuno offre un piccolo rinfresco per salutarci perché ha ottenuto il pensionamento: tra lacrime, applausi e regali, sappiamo tutti che in quel momento si consumano dei veri e propri attentati alla linea per tutti coloro che hanno sudato per superare nei mesi estivi la cosiddetta “prova costume”. Partendo da questa banalità, della quale mi scuso (ma siamo ancora un po’ in clima vacanziero, spero che mi perdonerete!), ho pensato a un bel prompt per ChatGPT su cui si può lavorare con gli studenti per far fare loro approfondimenti di scienze su alimenti e loro composizione, di educazione motoria sulle attività sportive e il consumo di calorie, su anatomia, ma anche su fisica ed energia impiegata per sollevare pesi… E lascio a voi scatenare la creatività in merito, se l’idea vi piace.
Ecco dunque il primo prompt:
Ho detto:
Ciao! Oggi ho partecipato ad un rinfresco per salutare le colleghe che vanno in pensione e ho mangiato: 2 pizzette di pasta sfoglia, un bicchiere di fanta, un fetta di torta con la panna. Quante calorie dovrei aver introdotto nel mio corpo?
ChatGPT ha detto:
Ciao! Posso aiutarti a stimare le calorie che hai consumato.
Pizzette di pasta sfoglia: Ogni pizzetta di pasta sfoglia (di dimensioni standard) può contenere circa 150-200 calorie. Dato che ne hai mangiate due, il totale è di circa 300-400 calorie.
Bicchiere di Fanta: Un bicchiere di Fanta (circa 200 ml) contiene circa 90 calorie.
Fetta di torta con panna: La quantità di calorie in una fetta di torta con panna varia molto a seconda della ricetta, ma una stima media potrebbe essere intorno a 300-400 calorie.
Calorie totali stimate:
Pizzette: 300-400 kcal
Fanta: 90 kcal
Fetta di torta: 300-400 kcal
Totale: 690 – 890 calorie.
Questa è una stima approssimativa, poiché le calorie esatte possono variare a seconda delle dimensioni delle porzioni e degli ingredienti specifici.
Ho detto:
Interessante. Se vado a correre e tengo un passo di 6 minuti al km, quanti minuti devo correre per consumare quelle calorie?
ChatGPT ha detto:
Per calcolare quanto dovresti correre per bruciare le calorie introdotte, dobbiamo considerare alcuni fattori, come il tuo peso corporeo e l’intensità dell’attività. Tuttavia, possiamo fare una stima generale.
Correre a un passo di 6 minuti al chilometro (circa 10 km/h) brucia in media tra 8 e 10 calorie per minuto, a seconda del peso corporeo e del metabolismo individuale.
Ecco che dal dialogo possono nascere diverse riflessioni e approfondimenti, sia sul peso, sull’età, sulle pulsazioni al minuto e altri dati fisiologici, sia sulla composizione dei cibi.
Ti fornisco alcuni dati sul mio peso circa 65 KG e sul numero di pulsazioni medio dell’attività, circa 167. Come cambia il calcolo?
ChatGPT ha detto:
Con i dati forniti, possiamo affinare la stima delle calorie bruciate durante la corsa.
Calcolo delle calorie bruciate:
Il consumo calorico durante la corsa dipende da vari fattori, tra cui il peso corporeo, la velocità, e la frequenza cardiaca. Con un peso di 65 kg e una frequenza cardiaca media di 167 battiti al minuto durante la corsa, possiamo fare una stima più precisa.
Una formula comune per stimare le calorie bruciate durante l’attività fisica è la seguente:
Calorie bruciate al minuto=(0.6309×FCmedia+0.09036×peso+0.2017×etaˋ−55.0969)×durata in ore×4.184\text{Calorie bruciate al minuto} = (0.6309 \times FC_{\text{media}} + 0.09036 \times \text{peso} + 0.2017 \times \text{età} – 55.0969) \times \text{durata in ore} \times 4.184Calorie bruciate al minuto=(0.6309×FCmedia+0.09036×peso+0.2017×etaˋ−55.0969)×durata in ore×4.184
Dove:
FCmediaFC_{\text{media}}FCmedia è la frequenza cardiaca media (167 BPM)
Il peso è in kg (65 kg)
L’età è stimata; se non la conosciamo, possiamo omettere quel fattore per una stima semplificata.
Per semplificare, possiamo stimare che una persona di 65 kg con una frequenza cardiaca media di 167 BPM brucia circa 10-12 calorie al minuto correndo.
Calorie da bruciare:
Hai consumato circa 690-890 calorie.
Tempo di corsa stimato:
Se bruci 10 calorie al minuto:
690 calorie richiedono circa 69 minuti di corsa.
890 calorie richiedono circa 89 minuti di corsa.
Se bruci 12 calorie al minuto:
690 calorie richiedono circa 58 minuti di corsa.
890 calorie richiedono circa 74 minuti di corsa.
Conclusione:
Con il tuo peso e una frequenza cardiaca di 167 BPM, dovresti correre tra 58 e 89 minuti per bruciare le calorie consumate, con una stima media di circa 10-12 calorie al minuto.
Altra possibile strada da percorrere:
ho detto:
Mi sapresti dire quanti carboidrati, quanti grassi e quante proteine ho mangiato in questo rinfresco?
ChatGPT ha detto:
Per stimare la quantità di carboidrati, grassi e proteine che hai consumato durante il rinfresco, dobbiamo analizzare ogni componente del pasto. Ecco una stima basata sugli alimenti che hai descritto:
1. Pizzette di pasta sfoglia (2 pezzi)
Una pizzetta di pasta sfoglia tipica può contenere:
Carboidrati: 15-20 g per pizzetta
Grassi: 10-15 g per pizzetta
Proteine: 3-5 g per pizzetta
Per 2 pizzette:
Carboidrati: 30-40 g
Grassi: 20-30 g
Proteine: 6-10 g
2. Bicchiere di Fanta (circa 200 ml)
Un bicchiere di Fanta contiene:
Carboidrati: 22-26 g (principalmente zuccheri)
Grassi: 0 g
Proteine: 0 g
3. Fetta di torta con panna
Una fetta media di torta con panna può contenere:
Carboidrati: 30-50 g (varia a seconda del tipo di torta)
Grassi: 15-25 g
Proteine: 3-6 g
Totale stimato:
Carboidrati:
Pizzette: 30-40 g
Fanta: 22-26 g
Torta: 30-50 g
Totale: 82-116 g
Grassi:
Pizzette: 20-30 g
Torta: 15-25 g
Totale: 35-55 g
Proteine:
Pizzette: 6-10 g
Torta: 3-6 g
Totale: 9-16 g
Questi valori sono delle stime basate su porzioni standard e possono variare a seconda delle ricette specifiche e delle dimensioni delle porzioni.
Infine, un’ultima prova:
Se invece di andare a correre, andassi in palestra, quale tipologia di esercizi mi consiglieresti per smaltire quello che ho mangiato?
ChatGPT ha detto:
Se preferisci andare in palestra per smaltire le calorie consumate, ti consiglio di combinare esercizi cardio con esercizi di forza, poiché questo approccio ti permette di bruciare calorie in modo efficace sia durante che dopo l’allenamento (grazie all’effetto post-combustione).
1. Esercizi Cardio
Il cardio è fondamentale per bruciare calorie rapidamente. Ecco alcune opzioni:
Tapis roulant: Correre o camminare in salita (almeno 6% di pendenza) può bruciare circa 400-600 calorie all’ora. Un’intensità moderata-alta per 45-60 minuti potrebbe aiutarti a bruciare una buona parte delle calorie consumate.
Ellittica: Questo è un ottimo esercizio a basso impatto che può bruciare tra 300-500 calorie all’ora a intensità moderata-alta.
Cyclette o spinning: Può bruciare tra 400-600 calorie all’ora, a seconda dell’intensità e della resistenza.
2. Allenamento a circuito (Circuit Training)
L’allenamento a circuito è una combinazione di esercizi di forza e cardio eseguiti con brevi pause, che può aumentare il consumo calorico. Puoi provare un circuito come questo:
Jumping Jacks: 1 minuto
Squat con pesi: 15-20 ripetizioni
Burpees: 15-20 ripetizioni
Affondi con pesi: 15 ripetizioni per gamba
Push-up: 15-20 ripetizioni
Mountain Climbers: 1 minuto
Esegui questo circuito per 3-4 volte con pause brevi (30-60 secondi) tra un ciclo e l’altro. Questo tipo di allenamento può bruciare fino a 500-600 calorie in un’ora.
3. Esercizi di Forza
L’allenamento con i pesi aiuta a costruire massa muscolare, che a sua volta aumenta il metabolismo basale, permettendoti di bruciare più calorie anche a riposo. Un allenamento completo per tutto il corpo potrebbe includere:
Squat (con bilanciere o manubri)
Deadlift
Panca piana
Rowing con bilanciere o manubri
Military press
Plank (tenere la posizione per 1-2 minuti)
Concentrati su esercizi multi-articolari (che coinvolgono più gruppi muscolari) per massimizzare il consumo calorico. Un allenamento di forza completo dovrebbe durare circa 45-60 minuti.
4. HIIT (High-Intensity Interval Training)
L’HIIT è molto efficace per bruciare calorie in poco tempo. Potresti fare sprint su tapis roulant, salti con la corda, o ciclismo ad alta intensità alternati a periodi di riposo. Esempio:
30 secondi di sprint
30 secondi di camminata o riposo attivo
Ripeti per 20-30 minuti. Questo tipo di allenamento può bruciare fino a 500 calorie in 30 minuti e ha il vantaggio dell’effetto “afterburn”, che ti fa continuare a bruciare calorie anche dopo l’allenamento.
Conclusione
Combinando cardio e allenamento a circuito, o scegliendo l’HIIT, potresti smaltire efficacemente le calorie introdotte al rinfresco. Un buon obiettivo potrebbe essere un allenamento di 60-90 minuti in totale, con una combinazione di cardio e forza. Ricorda di adattare l’intensità in base al tuo livello di fitness e di consultare un professionista se necessario.
Che ne dite? Vi piace come esercizio per la ripresa delle lezioni?
Io, intanto, comincio a fare un po’ di cardio, visti i rinfreschi!
vi avevo promesso qualche tempo fa una prova di Teachally, che avevo recensito rapidamente, basandomi su quanto veniva dichiarato nella presentazione del team che lo ha realizzato.
Ora sono entrata registrandomi e mi sono trovata di fronte un’interfaccia grafica piacevole, che mi ha invitata a creare la mia prima classe. La creazione della classe è più specifica di quella a cui siamo abituati con Google, perché vengono chiesti anche anno di corso e materia. Inoltre viene richiesto di impostare durata e struttura della lezione. A questa classe gli studenti possono essere invitati con codice di invito oppure inseriti con importazione di un csv o manualmente.
A questo punto se si va nella sezione “Plan and teach” si trova un pulsante che permette di generare lezioni singole o unità di apprendimento da svolgere in più lezioni successive.
Si richiede di compilare un prompt consistente in una breve descrizione dell’argomento della lezione o dell’unità.
Ho fatto un esperimento di educazione civica e geografia sul confronto tra sistemi parlamentari e presidenziali: mi ha invitata con suggerimenti a semplificare e ridurre il campo, sicché alla fine ho scelto il prompt “A comparison of presidential and parliamentary systems between the US and Italy”.
Ho chiesto di generare un’unità di apprendimento di 4 lezioni, comprensiva di guida per il docente.
Un avviso mi avverte che potrei anche aggiungere materiali selezionati da me su questo argomento per integrarli nell’unità generata.
La generazione ha richiesto un po’ meno di un minuto.
Il risultato sono 4 lezioni con guida completa e abbondante (nel senso che suggerisce molti materiali, ben più di quelli che si possono usare in 45 minuti di lezione, alcuni in effetti non proprio pertinenti per il tipo di didattica a cui siamo abituati, nel senso che ci sono molti articoli online su incontri tra Presidenti del Consiglio italiani e Presidenti statunitensi, ad esempio). Potete scaricare di seguito la prima delle lezioni generate, per farvi un’idea. L’ho mantenuta in lingua originale, anche se all’interno della piattaforma è previsto uno strumento di traduzione. La traduzione in italiano è migliorabile, ma comunque abbastanza accettabile: diciamo che richiede qualche aggiustamento di lessico e di struttura ed è in una forma sintetica e paratattica che ricalca il tipico stile didattico inglese. Suona insomma un po’ diversa dalle consegne che diamo di solito nel nostro paese e troviamo sui nostri libri di testo.
Ad es. “Guida gli studenti attraverso un esercizio del diagramma di Venn, confrontando i poteri e i limiti del Presidente degli Stati Uniti e del Primo Ministro italiano. Gli studenti utilizzeranno le informazioni contenute nel libro di testo e le risorse supplementari fornite.”
Nella scheda “teaching guide” l’insegnante può vedere, copiare e quindi anche fare propria per una rielaborazione, una vera e propria progettazione didattica, con tanto di tempi per ogni singola attività. Ad esempio:
Spiegazione della lezione Contenuto
Insegnamento Panoramica:
In questa lezione parlerai dei poteri esecutivi del Presidente degli Stati Uniti e del Primo Ministro italiano, sottolineando i loro ruoli, responsabilità e l’impatto sulla governance. La lezione si propone di aiutare gli studenti a comprendere le somiglianze e le differenze nei poteri esecutivi di entrambi Paesi.
Chiave Temi:
Potere esecutivo: Spiegare cos’è il potere esecutivo, generalmente definito come l’autorità di far rispettare le leggi e gestire la politica pubblica di a stato.
Presidente degli Stati Uniti: discutere il ruolo, il processo elettorale, i poteri e i limiti degli Stati Uniti Presidente.
Primo Ministro italiano: Discutere il ruolo, il processo di nomina, i poteri e le limitazioni del Primo Ministro italiano Ministro.
Analisi comparativa: Utilizza un diagramma di Venn per rappresentare visivamente le somiglianze e le differenze tra due.
Processo decisionale politico: Spiegare come i diversi poteri del Presidente degli Stati Uniti e del Primo Ministro italiano possano portare ad approcci diversi alla politica decisioni.
Didattico Contorno
Introduzione (5 minuti)
Concetto di potere esecutivo:
Definire il potere esecutivo come l’autorità di far rispettare le leggi, attuare le politiche e gestire l’amministrazione governo.
Evidenziare la sua importanza in modo funzionale governo.
Introduzione al Presidente degli Stati Uniti e al Primo Ministro italiano:
Descrivi brevemente le principali funzioni e ruoli: Presidente come capo di stato e di governo negli Stati Uniti e Primo Ministro come capo di governo negli Stati Uniti Italia.
Argomento 1: Presidente degli Stati Uniti (10 minuti)
Ruolo: Capo di Stato, capo del governo, comandante in capo delle forze armate forze.
Processo elettorale: Eletto ogni quattro anni attraverso un collegio elettorale sistema.
Poteri: Può porre il veto sulla
(…)
In questo caso la traduzione non è ottimale (ho lasciato di proposito una serie di errori per consentirvi di farne una valutazione), ma diciamo che possiamo pensare di utilizzarla come useremmo degli appunti da cui partire per migliorare.
In ogni caso mi pare un aiuto consistente.
Interessante anche la scheda che aiuta il docente nella differenziazione, che richiede un prompt che descriva le esigenze per l’inclusione e chiede di indicare il livello necessario scegliendo tra recupero – soddisfacente – avanzato.
Compilando la scheda si ottiene una nuova lezione riadattata per il bisogno specifico, che si può salvare, copiare ed esportare.
Si possono inoltre aggiungere degli “Enrichments” ,nel senso che la lezione può essere arricchita con generatori di :
domande
esperienze di apprendimento di ambito storico-sociale
attività per l’apprendimento socio-emotivo
attività adatte a vari contesti di apprendimento
attività specifiche per rafforzare le conoscenze disciplinari
attività specifiche per scuole ad indirizzo tecnico e professionale
immagini
curiosità (fun facts)
presentazioni
quesiti a scelta multipla
attività di project based learning
rubriche valutative
trivia game
prove conclusive
set domanda/risposta
traduzioni e riscritture
mozioni per il debate
diagrammi e schemi da completare per esercizio
rubriche per consentire all’insegnante di valutare la qualità della sua lezione rispetto agli standard
Una cosa divertente: mentre genera quanto richiesto la piattaforma vi intrattiene con freddure e frasi su cui riflettere: un motivo in più per divertirvi a sperimentare!
Grazie alla collaborazione della collega Agnese Cantù, che mi ha fornito una sua presentazione in formato pdf sulla Globalizzazione e Agenda2030, ho potuto fare un test con materiali non creati da me (sui quali avrei potuto essere condizionata nella valutazione delle risposte).
Ho scelto come lingua l’italiano, lingua in cui è redatta la presentazione, che per completezza vi allego qui:
In una colonna immediatamente comparsa a destra Shepherd mi dice di cosa ho bisogno per capire il documento e mi consiglia alcune discussioni di approfondimento:
Per comprendere pienamente questo documento è necessario conoscere alcuni concetti fondamentali, tra cui:
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: è un programma d’azione globale adottato dall’ONU nel settembre 2015 che si prefigge di raggiungere 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) attraverso 169 target specifici entro il 2030.
Globalizzazione: il fenomeno che porta all’integrazione economica, sociale e culturale tra le diverse aree del mondo, con effetti sia positivi che negativi sulle economie locali e globali, divari sociali, ambiente e cultura.
Disuguaglianze: il documento tocca il tema delle disuguaglianze sia economiche che di genere, evidenziando come esse si manifestano sia a livello globale che all’interno dei singoli paesi.
Risorse idriche: affronta il problema della distribuzione e della gestione delle risorse idriche e dell’igiene sanitaria, sottolineando le disparità nel consumo tra le regioni più povere e quelle più ricche del mondo.
Discussioni consigliate:
Come la globalizzazione ha influenzato la distribuzione della ricchezza e il divario tra ricchi e poveri a livello mondiale?
Quali sono i principali obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e come questi mirano a risolvere i problemi di disuguaglianza e risorse idriche?
In che modo le politiche e le azioni attuate dai governi e dalle organizzazioni internazionali possono incoraggiare lo sviluppo sostenibile e l’equità sociale?
Intanto posso scorrere nella colonna centrale la miniatura di tutta la presentazione. Poi potrei chiedergli di generarmi un riassunto, ma questa richiesta in realtà non è stata soddisfatta, perché il sistema si è bloccato in tutti e tre i tentativi che ho fatto di attivarlo. Allora ho provato a richiedere la generazione di flashcard, in lingua italiana, per studenti junior di una high school, con livello di difficoltà medio, per fare una pratica rapida in 15 domande. Queste sono state, ovviamente, le mia scelte tra le opzioni disponibili. Shepherd questa volta ha subito iniziato a crearle, dicendomi di attendere brevemente per avere il risultato dell’elaborazione.
Dopo una breve attesa mi ha proposto la domanda e la risposta di ciascuna carta, da approvare singolarmente in sequenza. Questa l’interfaccia che si visualizza alla fine del processo, per procedere allo studio delle carte:
Quando si giunge al termine del set, visualizza un messaggio di congratulazioni con le statistiche. Queste flashcards hanno funzione unicamente di supporto allo studio e monitoraggio personale: non sono strumenti di autocorrezione con addestramento assistito dal computer in senso proprio, in quanto richiedono comunque in chi le utilizza una certa consapevolezza nell’affrontare l’argomento, la volontà di rispondere onestamente e autovalutarsi in autonomia.
Possiamo impostare un timer per rendere più “sfidante” lo studio e se ci piace la grafica con la carta che si gira possiamo avere anche quella invece della formulazione domanda/risposta.
Il sistema è sicuramente perfettibile, ma mi pare molto interessante questa possibilità di creare in autonomia i quiz a partire da una dispensa pdf.
Penso che per uno studente possa costituire un interessante stimolo a gestire con maggiore autonomia e consapevolezza i materiali di studio.
Vi avevo promesso ulteriori informazioni su come funziona la piattaforma Shepherd, che nello scorso post vi avevo presentato sinteticamente.
Eccomi a voi con quanto sono riuscita a sperimentare personalmente.
L’iscrizione come tutor richiede la carta d’identità e, benché abbia inviato tutto già dalla scorsa settimana, il mio profilo non risulta ancora abilitato. Quindi su questo versante ci sarà da attendere.
Mi è stato invece prontamente abilitato, senza altra verifica che un codice tramite email, il profilo da studente.
Al primo accesso si visualizza un tutorial che dà il benvenuto e invita alla sottoscrizione
Cliccando su “continua” si percorre tutto il tutorial introduttivo, che spiega come dei propri appunti in formato digitale possano essere, non solo classificati e organizzati, ma anche trasformati in un sistema con cui conversare oppure in set di flash cards. Si presenta inoltre un sistema di AI Tutoring, in grado di fornire spiegazioni chiare e interattive. Viene infine offerta la possibilità di interagire con dei tutor umani selezionati (la selezione deve essere lunga e seria, in effetti, considerato che il mio profilo da tutor è in standby).
Comunque, per chi fosse interessato, stanno reclutando tutor:
Collegamento con un tutor umano
Ok, qui è dove siamo davvero brillanti. Se avete bisogno di una guida personalizzata? È possibile connettersi con tutor umani provenienti da alcune università molto interessanti.
Sono super competenti e amichevoli. Sono qui per offrirvi ulteriore supporto e approfondimenti via testo o video.
Sono molto convenienti perché prendiamo il 50% di commissioni in meno rispetto alle piattaforme di tutoraggio concorrenti.
Siamo sempre in fase di reclutamento dei tutor. Quindi, se volete condividere le vostre conoscenze? Iscriviti anche tu per diventare un tutor!”.
Tradotto con DeepL.com (versione gratuita)
Al termine di questo percorso guida vengono offerte 4 settimane di prova gratuita, con l’invito a sottoscrivere un abbonamento premium per sostenere anche l’accesso di uno studente in difficoltà economica.
Nel profilo studente che ho aperto in prova gratuita, questa è l’interfaccia che si presenta:
La parte più interessante da provare è sicuramente la DocChat. L’interfaccia iniziale è molto intuitiva e amichevole: TRa le lingue che possiamo scegliere c’è anche l’italiano.
Ma per un’analisi più dettagliata di pro e contro di questo strumento, vi devo rimandare ancora al prossimo post.
Il sito “Shepherd” offre una piattaforma di apprendimento per gli studenti che integra vari strumenti educativi in un unico posto. Consente agli utenti di prendere appunti, generare valutazioni di apprendimento, pianificare lo studio, e usufruire di tutor sia AI che umani. Offre due tipi di abbonamenti, uno di base e uno premium, con diversi servizi inclusi come la creazione di flashcards e quiz adattivi. Inoltre, è supportato da Y Combinator e utilizza l’intelligenza artificiale di GPT per migliorare l’esperienza di apprendimento.
Y Combinator è un acceleratore di startup molto noto, fondato nel 2005 negli Stati Uniti. È famoso per supportare e finanziare aziende nelle loro fasi iniziali, offrendo loro capitale di avvio, risorse e mentoring per aiutarle a svilupparsi rapidamente. Tra le aziende che hanno partecipato a Y Combinator ci sono Airbnb, Dropbox, e Reddit, che dimostra l’impatto significativo di questo acceleratore nell’industria tecnologica e startup.
Il coinvolgimento dell’acceleratore di startup ci fa pensare che gli studi preliminari su questo tipo di business lo indichino come promettente sul piano economico e quindi, come insegnanti, siamo chiamati a porci qualche domanda su come l’eventuale successo di questi strumenti presso il pubblico degli studenti potrà cambiare il nostro lavoro. Qui non siamo più di fronte a uno strumento di consultazione che può “fare i compiti”, rispondendo alle domande al posto dello studente, ma a un vero e proprio sistema di supporto per l’autoistruzione e l’autovalutazione.
Del resto, il sistema non si ferma alla sola prospettiva di supportare gli studenti, ma si offre anche come strumento per le scuole e le università.
Il sito “Shepherd” per le scuole offre un supporto agli studenti tramite un’integrazione di tutoraggio AI e umano per ridurre i costi del supporto scolastico e accademico fino al 50%. La piattaforma permette di personalizzare le lezioni e le valutazioni di apprendimento basate sui curricula caricati, e propone un sistema di tutoraggio che mira a migliorare i voti, la motivazione e la ritenzione degli studenti. Inoltre, garantisce l’integrità accademica e la sicurezza dei dati degli studenti.
Questo l’inizio del mio cammino di esplorazione… Il seguito alla prossima puntata.
Ormai devo ammettere pubblicamente la mia dipendenza. Quando mi succede di avere qualche compito da affrontare, la prima tentazione è sempre quella di farsi aiutare da ChatGPT 4. È accaduto, quindi, in questo fine settimana che mi sono iscritta a un corso molto interessante organizzato dal Post dal titolo “Dieci lezioni sui podcast” e, dato che sono notoriamente smemorata e non ricordo mai gli impegni se non li segno su Google Calendar, mi è venuta la tentazione di inserire il calendario di questo corso tutto in blocco, dando le date di queste dieci lezioni in pasto a ChatGPT per farmi creare il file .ics da importare su Google calendar.
Conoscete già la disponibilità e l’affabilità di questo assistente e quindi ovviamente potete immaginare con quanta cortesia ChatGPT si è dichiarato subito molto contento di potermi aiutare.
Ciao! Certo, posso aiutarti a creare un file che potrai importare nel tuo calendario Google. Copia qui l’elenco degli impegni con i dettagli specifici come data, ora di inizio e fine, titolo dell’evento, e qualsiasi altra informazione rilevante (come la descrizione o la località), e io genererò per te un file in formato iCalendar (.ics), che è compatibile con Google Calendar.
Purtroppo qualcosa è andato storto nella generazione automatica del file e quindi ho dovuto procedere seguendo le istruzioni che comunque ChatGPT mi ha dato per scusarsi dell’inconveniente nella creazione del file calendar.
Sembra che ci sia stato un problema con la creazione del file iCalendar a causa di una limitazione dell’ambiente di esecuzione. Per risolvere questo problema e procedere, ti fornirò le istruzioni dettagliate su come creare manualmente il file iCalendar (.ics) sul tuo computer. È un processo abbastanza semplice che puoi seguire con un editor di testo come Notepad (Windows) o TextEdit (Mac).
Ecco come puoi fare:
Apri il tuo editor di testo.
Copia e incolla il seguente contenuto, che rappresenta il formato base per un file iCalendar:
Mi è stato quindi fornito un un codice da copiare su blocco note avendo poi l’accortezza di salvare il risultato come punto ics.
Quindi ho seguito le istruzioni per caricare il file ICS in calendar e già pregustavo i miei 10 appuntamenti inseriti automaticamente nel mio calendario Google.
Ma i più accorti di voi sicuramente vedranno già nell’immagine soprastante la bellissima trappola in cui l’entusiasmo mi stava facendo cadere…
Il mio assistente infatti aveva creato il calendario di appuntamenti con date e orari corretti, ma… Nell’anno 2019!
Fortunatamente in un file txt il comando “trova e sostituisci” si applica in pochi istanti. Quindi, detto, fatto. Dal 2019 al 2024 in pochi secondi. Nuovo salvataggio del file .ics. A questo punto non restava che caricarlo su Calendar.
Il caricamento è facilissimo: basta andare sulla rotellina delle impostazioni in alto a destra e poi scegliere nella colonna che si visualizza sulla sinistra la voce “Importazione ed esportazione”. Sotto al titolo “Importa” abbiamo la possibilità di scegliere il file ics dal nostro computer e caricarlo. Et voilà, la magia è fatta!
Ora per assistere in diretta a tutte le lezioni del Corso dovrò semplicemente non dimenticarmi di guardare le notifiche del calendario!
abbiamo già avuto modo di riflettere più volte su quanto un assistente artificiale possa rendere più efficace e stimolante la nostra attività di valutazione, usualmente percepita come uno dei compiti più noiosi, monotoni e frustranti da parte della categoria professionale degli insegnanti di ogni ordine e grado.
Al nostro arrivo sulla home page veniamo accolti da un chatbot, con questa proposta di interazione:
Ovviamente, chiediamo di saperne di più e ci vengono proposte alcune alternative: una linea di approfondimento sull’integrazione con i sistemi LMS (tra cui spiccano Moodle e Blackboard), una più tecnica sulla disponibilità di API (al momento non disponibile, contrattabile, diciamo, su misura) e una più accademica sulla presenza di casi di studio.
Questa ultima possibilità mi sembra la più interessante da proporvi, perché si lega bene a riflessioni che abbiamo fatto in passato sulla base di esperienze empiriche anche con strumenti gratuiti. Vengono citati tre studi di riferimento: i primi due sono entrambi dell’Università di Birmingham e il terzo di JSC (l’agenzia britannica per il digitale, i dati e la tecnologia che si occupa di istruzione terziaria, ricerca e innovazione, associazione no profit). Vengono pubblicati direttamente sul sito di Graide e non ci sono riferimenti a pubblicazioni scientifiche esterne, il che riduce forse la loro attendibilità ai nostri occhi. Tuttavia, la distribuzione nel tempo (dal 2021 al 2023), ci spinge a considerare con interesse i risultati, che non sembrano frutto di un’esperienza episodica o improvvisata, nata sull’onda dell’entusiasmo e delle “mode” che anche nella pedagogia, come nella tecnologia, si manifestano spesso nel mondo che ci circonda.
Il primo articolo, del novembre 2021, viene sintetizzato così nell’abstract iniziale:
Graide di 6 Bit Education è una piattaforma di valutazione e feedback basata sull’intelligenza artificiale. Impara il modo in cui gli educatori danno il feedback in modo da non dover valutare la stessa risposta due volte. Questa ricerca ha confrontato la valutazione su carta con quella sulla piattaforma Graide per 10 domande con 172 invii per domanda. I tempi medi di valutazione si sono ridotti del 74% e il numero di parole di feedback fornite è aumentato di un fattore di 7,2. Stimiamo che un’università, con 3500 studenti STEM, che utilizza Graide potrebbe risparmiare oltre 240.000 sterline all’anno.
Viene dunque evidenziata un’utilità per i feedback nei corsi universitari, con una forte enfasi sull’aspetto economico e pratico più che su quello metodologico-didattico.
Lo studio del 2022, sempre dell’Università di Birmingham mostra in modo più oggetivo e “data driven” cosa accade utilizzando uno strumento come Graide:
46 membri del personale e assistenti didattici post-laurea hanno utilizzato Graide durante il progetto pilota, 31 hanno partecipato all’indagine e le statistiche principali del progetto pilota sono le seguenti:
Quantità media di feedback dato al compito: 55,3 parole
Tempo medio impiegato per valutare i compiti: 5,3 minuti
22532 domande classificate nel set di dati.
10197 (45.3%) Domande valutate in 0-14 secondi.
6873 (30.5%) Domande valutate da 0 a 6 secondi
254.620 parole di feedback
20.794 parole di feedback digitate (utilizzo 12,2x)
46 dipendenti hanno utilizzato Graide per contrassegnare il lavoro (31 hanno partecipato all’indagine)
Rispetto ai sistemi esistenti:
L’80% ritiene che sia più facile dare un feedback coerente
Il 71% trova più facile dare un feedback di alta qualità
Il 58% afferma che è più facile per gli studenti partecipare e ricevere feedback, il resto afferma che è lo stesso
Il 90% lo trova più veloce
Graide ha mostrato una riduzione media del 53% dei tempi di valutazione.
Il 94% degli utenti desidera continuare a utilizzare Graide.
La recensione più interessante è comunque quella del 2023, a cura dell’agenzia britannica per il digitale. In questo caso si rimanda anche all’articolo esterno al sito del produttore, proprio sul sito del Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale: Graide Pilot Overview – Artificial intelligence (jiscinvolve.org) Il Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale nell’istruzione terziaria (NCAI) mira ad accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) nell’istruzione. Attraverso una serie di progetti pilota e di test che permettono ai membri di Jisc di sperimentare direttamente l’implementazione dell’AI, il NCAI può valutare diversi prodotti AI e condividere i loro punti di forza, aiutando i membri a comprendere meglio in quali circostanze gli strumenti AI funzionano bene.
Il test pilota di Graide nel settore dell’istruzione superiore aveva come obiettivo studiare la domanda di strumenti di valutazione AI e verificare se Graide potesse soddisfare tali esigenze. Iniziato a marzo 2022 e concluso a gennaio 2023, il progetto si è svolto in due fasi: nella prima, nove università hanno testato Graide e sono state intervistate per scoprire l’utilità della piattaforma; nella seconda, cinque università hanno sperimentato Graide direttamente.
I feedback rilevati indicano che Graide è particolarmente efficace nell’ambito matematico, grazie a un’interfaccia intuitiva e alla capacità di dare feedback consistente, migliorando anche la coerenza del feedback fornito dai docenti. Tuttavia, Graide si è mostrato meno efficace per domande matematiche più complesse con meno risposte standardizzate e per materie meno quantitative.
Le risposte degli studenti al monitoraggio mostrano un apprezzamento per la rapidità e la qualità del feedback ricevuto tramite Graide, con la maggior parte che desidererebbe continuare ad utilizzarlo.
E se questa sintesi dell’articolo sopra linkato di Tom Moule comincia a mettervi un po’ di curiosità e vi siete persi i miei post precedenti, trovate prove ed esperimenti su www.federicascarrione.info.
Per chi ha ChatGPT 4.0 c’è una voce di menu in più nella colonna di sinistra: si tratta di “Explore GPTs”. Questa aggiunta, per quanto limitata a una voce nel menu, vi aprirà un mondo di nuove possibilità. Ho iniziato ad esplorarle da un po’ di tempo e mi permetto di farvi qui una sintesi rapida, che spero vi possa invogliare a fare esperimenti e, magari, a venire a raccontarmeli.
Intanto, cominciamo a fare il punto di ciò che avevamo fatto fin qui nei vari post della categoria “esperimenti”.
Sino ad ora, quanto abbiamo sperimentato comportava una sorta di dialogo da parte nostra con l’intelligenza generativa. Noi formulavamo richieste, ottenevamo risposte, le valutavamo e decidevamo se potevano andarci bene o no. Se non ci andavano bene, con una richiesta ulteriore e più precisa tentavamo di aggiustare il tiro.
La richiesta tecnicamente si chiama prompt. L’interazione tramite prompt è quella più comune e possiamo senza timore dire che ci è molto utile, dentro e fuori da scuola, non solo per il supporto che ci possono dare le risposte, ma anche perché in qualche misura ci costringe ad affinare le nostre capacità di porre correttamente i quesiti, di fare scelte lessicali precise e non equivocabili, di comprende le sfumature del linguaggio e pesare la qualità dei contenuti. Il rapporto tra l’input che diamo e l’output che riceviamo è una sfida che ci può arricchire e può sicuramente migliorare le nostre capacità espressive e critiche. Inoltre, il lavoro organizzato per domanda e risposta è il più veloce e il più pratico nella maggior parte delle esigenze comuni.
Ci sono, tuttavia, casi in cui la nostra cooperazione con l’intelligenza artificiale necessita di punti fermi, di approfondimenti specifici o di una serie di istruzioni ben precisa. Proprio in questi casi ci serve un Generative Pre-trained Transformer (GPT, appunto) personalizzato.
GPT è una famiglia di modelli di intelligenza artificiale sviluppati da OpenAI che sono capaci di generare testo che somiglia a quello scritto dagli esseri umani. Questi modelli sono stati addestrati su vasti dataset di testi esistenti per apprendere le strutture della lingua, stili di scrittura, informazioni su svariati argomenti, e molto altro. Una volta addestrato, un modello GPT può essere utilizzato per creare testi in risposta a prompt specifici, imitando lo stile e il contenuto dei testi su cui è stato addestrato.
Nell’area “Explore GPTs” ci vengono presentati dei GPT pubblici addestrati per scopi specifici: scrittura, produttività, ricerca e analisi, programmazione, scuola e persino una categoria “Lifestyle” che in italiano sarei tentata di tradurre con “Passatempi”, dal momento che include oroscopi, consigli di viaggio, giochi. Appartiene a questa categorie anche DALL-E, la nota intelligenza generativa che produce immagini (anche quelle che trovate in questo sito, ovviamente!).
La cosa veramente affascinante, tuttavia, è che oltre alla scoperta dei GPTs pubblici ci viene offerta la possibilità di creare i nostri GPTs personalizzati.
Il pulsante “Create” in alto a destra ci apre un nuovo mondo, in cui sperimentare un’interazione più costruita e meno condizionata dalla casualità.
Sulla destra ci troviamo un GPT builder che interagisca con noi ancora attraverso prompt, ma attenzione: questa volta no stiamo facendo una domanda, stiamo in un certo senso coprogettando il nostro assistente personalizzato.
Hi! I’ll help you build a new GPT. You can say something like, “make a creative who helps generate visuals for new products” or “make a software engineer who helps format my code.”
What would you like to make?
GPT Builder
Questo se entriamo nella scheda di default “Create”. Se invece clicchiamo su “Configure” possiamo produrre manualmente compilando i vari campi di una maschera.
Il risultato del nostro addestramento è in preview a sinistra e possiamo testarlo in ogni momento con prompt specifici per verificarne il corretto funzionamento.
Oltre a dirgli cosa vogliamo che faccia possiamo e dobbiamo fornirgli materiali ben confezionati e chiari che facciano parte del suo bagaglio di istruzione. Ad esempio, io, come insegnante, gli posso fornire una serie di dispense con dei contenuti, la descrizione dei criteri con cui elaborare una verifica e in seguito insegnargli a creare verifiche relative alle dispense che gli ho allegato. Oppure posso rendere più approfondito l’esame dei testi che hanno prodotto i miei ragazzi, rendendo più efficace e meglio strutturata l’attività di valutazione che nei post precedenti avevo iniziato a sperimentare con dei semplici prompt.
SE l’argomento vi interessa, chiedete: potrei tornare sull’argomento dettagliando meglio come ho svolto queste operazioni e quali risultati ne ho ricavato.
Per ora comincio a mettervi questa piccola pulce nell’orecchio…