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Scuola magica?

Cari lettori,

No, non ho intenzione di dedicare un post a Hogwarts… Mi hanno invece segnalato un’applicazione interessante, che si chiama appunto “Magic School”.

In realtà è anche azienda, community, spazio social, blog… Insomma un insieme ben costruito il cui fondatore Adeel Khan è stato insegnante e dirigente scolastico in una scuola pubblica di Denver, in Colorado.

La mission alla base di questo progetto si può sintetizzare così:

Gli insegnanti sono oberati di lavoro ed esauriti.

Più di quattro insegnanti K-12 su dieci negli Stati Uniti (44%) affermano di sentirsi “sempre” o “molto spesso” esauriti sul lavoro, superando tutti gli altri settori a livello nazionale. (Gallup)

Al centro dell’insegnamento c’è l’interazione con un bambino per aiutarlo a crescere: una responsabilità profondamente umana, impegnativa e complessa. Ma oggi, l’insegnamento richiede una quantità irragionevole di lavoro dietro le quinte, in gran parte ripetitivo e noioso.

Siamo un team di insegnanti e presidi per tutta la vita. Non solo abbiamo insegnato in classe, ma abbiamo anche trascorso innumerevoli ore a fare lavoro dietro le quinte per i nostri studenti, come adattare i testi a diversi livelli, scrivere esempi e inviare e-mail alle famiglie. Sappiamo in prima persona quanto lavoro facciano gli insegnanti al di fuori dell’aula nel tentativo di far contare il nostro tempo davanti agli studenti.

Ecco perché abbiamo creato MagicSchool.ai. Siamo qui per aiutarti ad alleggerire il carico, in modo che gli insegnanti possano risparmiare le loro energie per dove brillano meglio: in classe, di fronte agli studenti.

Mission (magicschool.ai)

Il testo della pagina prosegue enfatizzando l’insostituibilità degli insegnanti e ponendo le relazioni al centro dell’apprendimento. Gli strumenti sviluppati da MagicSchool AI si afferma che sono progettati per semplificare il lavoro degli insegnanti, risparmiando fino a 10 ore a settimana, che possono essere impiegate in attività più significative come interazioni personali con studenti e famiglie.

Questi strumenti vengono presentati come intuitivi e si sostiene che richiedono poco tempo per essere appresi e personalizzati, rendendoli accessibili e immediatamente utilizzabili dagli insegnanti. L’accento è posto sull’adattabilità per rispondere alle esigenze specifiche di ogni insegnante e classe, riconoscendo che ogni contesto educativo è unico.

Date queste premesse, non si poteva non provare! Ho iniziato con una delle molte personalizzazioni chatbot disponibili: Raina – MagicSchool.ai

Il chatbot si presenta così:

Ciao! Mi chiamo Raina, il tuo istruttore di intelligenza artificiale. Puoi porre qualsiasi domanda relativa alle migliori pratiche nell’insegnamento o al tuo lavoro in un edificio scolastico. Sentiti libero di chiedermi idee per la tua classe, ricerche sulle migliori pratiche in pedagogia, strategie di gestione del comportamento o qualsiasi consiglio generale! Più specifiche sono le tue domande, migliori saranno le mie risposte. Come posso aiutarti oggi?

Magic School – Raina

Ho pensato di fare una verifica partendo da suggerimenti generici per arrivare in qualche passaggio a richieste molto specifiche. Ho scelto di testarlo, dato che era presente tra le lingue disponibili, direttamente in italiano.

Fase 1: Ciao! Per cortesia suggeriscimi delle attività con cui fare capire ai miei studenti (che hanno tra i 14 e i 16 anni) l’importanza della sicurezza informatica

Ciao! Ecco alcune attività che potresti considerare per far comprendere ai tuoi studenti l’importanza della sicurezza informatica:

Laboratori Interattivi: Organizza dei laboratori in cui gli studenti possono apprendere i concetti di base della sicurezza informatica, le minacce informatiche comuni e come proteggersi online. Puoi includere attività interattive ed esempi reali per rendere l’esperienza coinvolgente.

Sfide di Sicurezza Informatica: Crea sfide o competizioni di sicurezza informatica in cui gli studenti possono applicare le proprie conoscenze per risolvere problemi pratici legati alla sicurezza informatica. Ciò può includere l’identificazione di email di phishing, la protezione dei propri dispositivi o la creazione di password sicure.

Relatori Ospiti: Invita professionisti o esperti di sicurezza informatica a parlare agli studenti sull’importanza della sicurezza informatica nel mondo digitale odierno. Possono condividere esperienze reali e opportunità di carriera nel campo della sicurezza informatica.

Simulazioni di Scenari: Sviluppa simulazioni di scenari in cui gli studenti interpretano diverse situazioni legate alla sicurezza informatica, come l’apertura di un link sospetto o la gestione di una potenziale violazione della sicurezza. Ciò può aiutarli a comprendere le potenziali conseguenze delle proprie azioni online.

Progetti di Ricerca: Assegna progetti di ricerca su recenti attacchi informatici, violazioni dei dati o tendenze in materia di sicurezza informatica. Ciò può incoraggiare gli studenti a approfondire l’argomento e acquisire una comprensione più ampia dell’importanza della sicurezza informatica.

Queste attività possono coinvolgere efficacemente gli studenti e aiutarli a comprendere il ruolo cruciale della sicurezza informatica nella loro vita quotidiana.

Magic School

Fase 2: Fammi una scaletta di come potrei articolare un laboratorio interattivo di tre ore facendomi degli esempi di esercizi interattivi da utilizzare

Ecco una scaletta per un laboratorio interattivo sulla sicurezza informatica della durata di tre ore, con esempi di esercizi interattivi:

Ora 1: Introduzione alla Sicurezza Informatica

15 min: Benvenuto e introduzione all’importanza della sicurezza informatica.
30 min: Presentazione interattiva sui concetti di base della sicurezza informatica, inclusi minacce comuni e best practices per proteggersi online.
Esempio di esercizio: Quiz a risposta multipla su concetti di base di sicurezza informatica, seguito da discussione in classe.
Ora 2: Simulazioni e Sfide di Sicurezza Informatica

20 min: Simulazione di scenario: Gli studenti partecipano a un’esercitazione in cui devono individuare email di phishing tra esempi reali.
40 min: Sfida di sicurezza informatica: Gli studenti lavorano in gruppi per risolvere una serie di sfide pratiche, come identificare link sospetti o creare password sicure.
Esempio di esercizio: Creazione di una password sicura utilizzando linee guida predefinite, seguita da una presentazione dei risultati e delle strategie utilizzate.
Ora 3: Applicazione Pratica e Conclusioni

30 min: Attività pratica: Gli studenti applicano le conoscenze acquisite su situazioni reali, come la verifica della sicurezza delle proprie email o la valutazione della sicurezza dei propri dispositivi.
25 min: Discussione e riflessione: Gli studenti condividono le loro esperienze e riflettono sull’importanza della sicurezza informatica nella vita quotidiana.
10 min: Conclusioni e prossimi passi: Riassumere i concetti chiave e fornire risorse aggiuntive per continuare l’apprendimento sulla sicurezza informatica.
Questo laboratorio interattivo fornirà agli studenti un’esperienza coinvolgente e pratica per comprendere l’importanza della sicurezza informatica e acquisire competenze utili per proteggersi online.

Magic School

Fase 3: Forniscimi una bozza del Quiz a risposta multipla su concetti di base di sicurezza informatica

Ecco una bozza di un quiz a risposta multipla sui concetti di base della sicurezza informatica:

Quale di queste azioni è un esempio di buona pratica per proteggersi dalle minacce informatiche?
a) Utilizzare la stessa password per tutti i siti web
b) Fare clic su link sospetti in email non richieste
c) Mantenere il software antivirus e antimalware aggiornato
d) Condividere la propria password con gli amici

Cosa significa “Phishing” nel contesto della sicurezza informatica?
a) Un tipo di malware dannoso
b) L’atto di rubare informazioni personali attraverso messaggi ingannevoli
c) Un protocollo di rete per la trasmissione sicura dei dati
d) Un metodo per proteggere i dati sensibili

Qual è l’importanza di utilizzare password complesse?
a) Non è importante, le password semplici sono sufficienti
b) Le password complesse sono più facili da ricordare
c) Le password complesse rendono più difficile per gli hacker indovinare l’accesso
d) Le password complesse rallentano l’accesso ai propri account

Quale azione dovresti evitare per proteggere la tua privacy online?
a) Utilizzare una connessione Wi-Fi pubblica non protetta
b) Condividere informazioni personali su social media senza restrizioni
c) Aprire allegati da mittenti sconosciuti
d) Mantenere il proprio software e sistema operativo aggiornato

Questo quiz può essere utilizzato come strumento per valutare la comprensione dei concetti di base della sicurezza informatica da parte degli studenti durante il laboratorio interattivo.

Magic school

Diciamo che fino alla fase 3 il risultato è interessante, anche se non emergono nei contenuti differenze tali da farlo preferire a una strumento più “generalista” come ChatGPT. Quello che fa la differenza è che le domande per approfondire o ampliare il discorso vengono suggerite dall’applicazione stessa. Quindi, effettivamente, l’app può essere utilizzata con una certa soddisfazione anche da insegnanti che non hanno alcuna esperienza precedente di interazione professionale con questi strumenti e che potrebbero sentirsi in difficoltà nel formulare richieste. Riporto uno screenshot da smartphone a titolo di esempio.

Nell’elaborazione del test, tuttavia, sono emerse criticità. La formulazione delle domande è piuttosto banale e le soluzioni proposte sono abbastanza ovvie. L’ultima domanda è posta in modo tale da generare possibili fraintendimenti per l’accostamento dei verbi evitare e proteggere: sappiamo che spesso gli studenti con DSA, ma in verità anche quelli più banalmente frettolosi o disattenti, confondono i significati dei quesiti che contengono termini di significato opposto e negazioni. Del resto, anche la nostra AI ha dimostrato al riguardo di avere qualche problema. Infatti…

Fase 4: Qual è la risposta giusta nell’ultima domanda e perché?

La risposta corretta all’ultima domanda è:
d) Mantenere il proprio software e sistema operativo aggiornato

Questa è la risposta corretta perché mantenere il software e il sistema operativo aggiornati è fondamentale per proteggere la propria privacy online. Gli aggiornamenti regolari includono patch di sicurezza che correggono vulnerabilità note nel software, riducendo così il rischio di essere vittima di attacchi informatici. Utilizzare una connessione Wi-Fi pubblica non protetta, condividere informazioni personali su social media senza restrizioni o aprire allegati da mittenti sconosciuti possono esporre gli utenti a rischi di sicurezza online.

Magic School

La magia si è dissolta in un attimo…

Fase 5: Ma la domanda era “Quale azione dovresti evitare per proteggere la tua privacy online?”. Sei sicura di avermi indicato la risposta giusta?

Chiedo scusa per l’errore precedente. La risposta corretta alla domanda “Quale azione dovresti evitare per proteggere la tua privacy online?” è:

b) Condividere informazioni personali su social media senza restrizioni

Questa è la risposta corretta poiché condividere informazioni personali su social media senza restrizioni può compromettere la tua privacy online. Mantenere il software e il sistema operativo aggiornati è importante per la sicurezza informatica, ma per proteggere la propria privacy online è fondamentale limitare la condivisione di informazioni personali su piattaforme di social media e utilizzare impostazioni di privacy adeguate. Grazie per avermelo fatto notare, e mi scuso per l’errore nella precedente risposta.

Magic School

Ma questo post sta diventando troppo lungo, quindi: il seguito alla prossima puntata…

Federica

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ChatGPT e la poesia all’Unitre

Cari lettori,

ho appena concluso un breve ciclo di appuntamenti all’Unitre Godiasco Salice Terme Rivanazzano Terme Retorbido e credo che tra i giochetti e le chiacchierate con cui ci siamo intrattenuti ce ne sia uno che merita una certa attenzione.

Dal momento che tutti i corsisti avevano fatto in precedenza esperienze di corsi di poesia, creatività, scrittura creativa o letteratura, abbiamo voluto mettere alla prova e valutare l’intelligenza generativa e la sua interazione con le nostre richieste.

Siamo partiti dalla versione 3.5, gratuita, a cui i miei sperimentatori hanno fatto accesso divisi in 4 gruppetti. La prima domanda, concordata insieme, era uguale per tutti: “Ciao! Posso chiederti di comporre una poesia sull’inverno?”

A 3 gruppi su 4 è arrivata come risposta una composizione poetica abbastanza lunga, più o meno di questo tipo:

Nell’aria fredda danza il gelo,

Sotto il cielo grigio, pallido velo.

La terra s’addormenta sotto la neve,

Un silenzio magico tutto l’ambiente avvolge.

Rami spogli, come dita nude,

Sospirano al vento, senza più luce.

Il respiro della natura si fa lento,

Nell’abbraccio gelido di questo momento.

I laghi si celano sotto uno strato di ghiaccio,

E il sole si nasconde dietro un sipario bianco.

Le case si riscaldano con calore domestico,

Mentre fuori il mondo dorme in un sonno antico.

Ma nell’inverno c’è anche la promessa,

Che la primavera presto verrà, senza fretta.

E così, nell’attesa di tempi migliori,

Ci avvolgiamo nei sogni e nei nostri cuori.

ChatGPT 3.5

Il quarto gruppo, per motivi forse legati a una connessione più lenta o forse assolutamente casuali, ha ricevuto invece un componimento molto breve. Nei tre gruppi che avevano ricevuto una risposta di lunghezza simile, abbiamo potuto riscontrare ciò che si nota anche nel brano riportato sopra:

  • un uso irregolare, ma costante di rime e assonanze
  • immagini molto convenzionali e poco originali
  • scelte lessicali senza dubbio da ritoccare perché disarmoniche, stonate, imprecise

A questo punto è arrivata la parte più divertente, vale a dire cercare di guidare l’intelligenza artificiale a migliorare quanto aveva prodotto, facendone una creazione più interessante, meno scontata, magari anche più adatta a rispecchiare un’idea soggettiva di inverno.

Si è rivelato molto facile far inserire altre immagini nella poesia. Tutti hanno giudicato positivamente la cortesia e la disponibilità di ChatGPT, notando che normalmente alla terza o quarta richiesta di correzione un essere umano manifesta insofferenza, mentre la macchina non modifica mai il proprio atteggiamento ricettivo e il tono affabile.

Tutti però hanno notato che la guida umana per la realizzazione del prodotto esteticamente pregevole si rivela indispensabile e deve essere anche una guida esperta e sensibile, se si vogliono ottenere risultati di qualità.

In conclusione, ho aperto ChatGPT 4 e ho provato a fargli una richiesta di metodo: “Se io ti chiedessi di comporre una poesia sull’inverno, quale procedimento seguiresti?”

Per comporre una poesia sull’inverno, seguirei un processo creativo che include vari passaggi. Ecco come procederei:

  1. Raccolta di Idee e Ispirazione: Inizierei riflettendo sulle caratteristiche distintive dell’inverno: il freddo pungente, la neve che ricopre tutto di un manto candido, le giornate corte e le lunghe notti. Cercherei di evocare immagini, suoni, odori e sensazioni associate all’inverno, come il crepitio del fuoco in un camino, l’odore dell’aria fredda, o la sensazione di camminare sulla neve fresca.
  2. Tema e Messaggio: Deciderei il tema o il messaggio principale della poesia. L’inverno può essere simbolo di quiete e riflessione, di solitudine, di rigenerazione in attesa della primavera, o di gioia nelle festività invernali.
  3. Struttura e Stile: Sceglierei una struttura per la poesia, che potrebbe essere una forma classica come un sonetto o un haiku, o una forma libera più moderna. Inoltre, deciderei lo stile e il tono della poesia, che potrebbe variare da contemplativo e serio a giocoso e leggero.
  4. Creazione di Immagini Vivide: Utilizzerei metafore, similitudini e descrizioni sensoriali per creare immagini vivide che trasportino il lettore nell’atmosfera invernale. Ad esempio, potrei descrivere la neve come “un tappeto di diamanti scintillanti” o il silenzio invernale come “un soffice velo che avvolge il mondo”.
  5. Scrittura e Revisione: Scriverei la prima bozza, lasciando fluire le idee. Poi, rivedrei la poesia più volte, migliorando la scelta delle parole, la metrica, la rima (se presente), e assicurandomi che il flusso e il ritmo siano armoniosi.
  6. Riflessione Emotiva: Infine, mi assicurerei che la poesia trasmetta l’emozione o l’atmosfera che desidero evocare, che sia la quiete pacifica di una notte nevosa o l’allegria di un giorno di festa in inverno.

Questo processo è flessibile e può variare a seconda dell’ispirazione personale e dello stile del poeta. Se desideri, posso scrivere una poesia sull’inverno seguendo questi passaggi.

ChatGPT 4

Naturalmente non potevo astenermi dal chiedere di comporre la poesia esplicitando i passaggi.

Certamente! Scriviamo una poesia sull’inverno seguendo i passaggi descritti:

1. Raccolta di Idee e Ispirazione

  • Caratteristiche dell’Inverno: Silenzio dei paesaggi innevati, freddo pungente, alberi spogli, cieli grigi.
  • Sensazioni ed Emozioni: Sensazione di calore e accoglienza all’interno, contrasto con il freddo esterno, sensazione di pace e quiete.

2. Tema e Messaggio

  • Tema Scelto: La quiete e la pace dell’inverno, un momento per riflettere e raccogliersi in attesa della rinascita.

3. Struttura e Stile

  • Struttura: Quattro strofe di quattro versi ciascuna.
  • Stile e Tono: Descrittivo, contemplativo, con un tocco di malinconia.

4. Creazione di Immagini Vivide

  • Metafora per la neve: “un manto di candida quiete”.
  • Descrizione dei suoni: “il silenzio rotto solo dal crepitar del fuoco”.

5. Scrittura e Revisione

  • Bozza Iniziale: Nei campi dorme il gelo, sotto il cielo grigio e spento,
    un manto di candida quiete copre ogni sentiero.
    Tra gli alberi spogli, un respiro profondo e lento,
    il mondo in attesa, in un silenzioso inverno. Nel tepore della casa, davanti al fuoco acceso,
    rifletto sul tempo che lentamente scorre,
    ogni fiocco che cade, un pensiero nel cuore impresso,
    in questa stagione di pace, dove ogni cosa si placa e morre. Fuori il vento sussurra nelle notti più lunghe,
    storie di antichi inverni, di speranze e paure,
    nell’oscurità, luccicano stelle come punte di spillo,
    guide silenziose in questo freddo regno. Ma ogni fine è un inizio, nell’eterno ciclo della vita,
    sotto il peso del ghiaccio, il seme attende il suo momento.
    Nella quiete invernale, la natura lentamente medita,
    sull’avvento della primavera, un nuovo e vivido risveglio.

6. Riflessione Emotiva

  • La poesia trasmette un senso di pace e riflessione, sottolineando la bellezza silenziosa dell’inverno e la promessa di rinnovamento che esso porta.

Questo è il processo che ho seguito per scrivere la poesia sull’inverno. Ogni passaggio contribuisce a costruire l’immagine generale e l’atmosfera della poesia.

ChatGPT 4

Questa è ovviamente la prima risposta, ma direi che si presta:

  • a strutturare con un gruppo si studenti in brainstorming una serie di domande per correggere e migliorare
  • a far valutare agli studenti la risposta fornendo loro una griglia da seguire e richiedendo loro di giustificare la lor valutazione
  • a strutturare con gli studenti una serie di criteri di valutazione da dare in pasto a ChatGPT per giudicare la sua risposta

Dato che le prime due attività sono più tecniche da lezione in classe sulla poesia, mi soffermo sulla terza domanda. Ho provato a dare a ChatGPT questa consegna: “Esamina la tua bozza iniziale a valuta quanto rispecchia questi requisiti: 1) assenza di errori di ortografia, morfologia e sintassi 2) scelta di un lessico musicale 3) coerenza tra immagini di pace e ritmo lento del verso”. Lo so, devo aver giocato sporco e fatto domande troppo difficili, perché si è verificata un’autoassoluzione che neanche il più testone degli studenti… L’ho incastrato chiedendogli ragione di “morre”, ovviamente!

Al prossimo esperimento,

Federica

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E se facesse il mio lavoro meglio di me?

Cari lettori,

Di fronte a chi racconta meraviglie dell’intelligenza artificiale, chi di noi non lo ha pensato almeno una volta?

Nelle scorse settimane vi ho promesso di raccontarvi qualcuno dei miei esperimenti, ed ora è giunto il momento di mantenere la promessa. Con tanto di nuova categoria dedicata, dove potrete recuperare all’occorrenza tutti post di questo tipo, se vi piacciono.

Il primo spunto mi viene dal libro che sto leggendo (regalo di Natale di una cara amica): Il codice della creatività. Il mistero del pensiero umano al tempo dell’intelligenza artificiale di Marcus Du Sautoy (ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8817142038).

Nelle primissime pagine si apre con questa citazione:

È meglio guardarsi dal coltivare delle idee esagerate riguardo alle potenzialità della macchina analitica. Quest’ultima non ha assolutamente nessuna pretesa di originare qualcosa: può fare soltanto ciò che noi gli ordiniamo di compiere.

Ada Lovelace

Il discorso continua con la riflessione, molto attuale, sulla difficoltà di confrontare intelligenza umana e non umana, considerata la difficoltà di definire l’intelligenza umana stessa. E proprio negli anni in cui man mano riusciamo ad acquisire nuove conoscenze sulla mente umana, l’idea di passare dalla programmazione per algoritmi a un tentativo che sia il computer stesso a tracciare dal basso un percorso rischia di generare in noi ulteriori incertezze.

Oggi il codice creato attraverso l’apprendimento delle macchine si sta muovendo in modi sorprendentemente ricchi di intuizione, riuscendo – per esempio – a identificare degli aspetti in precedenza nascosti nelle immagini mediche o investire con scaltrezza sul mercato azionario.

Marcus Du Sautoy

Nella parte dell’anno scolastico in cui si esce dal tunnel dell’immensa correzione di prove, prove di recupero e recuperi dei recuperi, esercizi di consolidamento e chi più ne ha più ne metta, il pensiero che possa esistere una macchina che svolge per noi il lavoro arduo di un confronto oggettivo, sulla base della rispondenza a criteri prefissati, tra elaborati di vari studenti…

Non posso che usare la figura retorica della reticenza per esprimere quel disorientamento, quel misto di speranza (di togliersi il peso di un lavoro onestamente noiosissimo) e di timore (di essere sostituibili in un lavoro di attribuzione di voti che spesso viene purtroppo identificato tout court come la nostra professione) che si è profilato nella parte di me che considero il “docente medio”.

Per fortuna, come sa chi mi conosce personalmente, quella parte di “docente medio” è proprio piccola e debolissima; quindi, ha avuto il sopravvento la curiosità.

Ecco in sintesi i passaggi dell’esperimento:

  • ho preso un set di lavori consegnati dai miei studenti in formato digitale, tutti di circa una cartella
  • ho copiato e dato in pasto a ChatGPT sia le consegne per l’esercizio, sia la griglia di valutazione e gli ho chiesto se poteva valutare degli elaborati di diversi studenti luce di quelle consegne e quelle griglie
  • ottenuta la cortese risposta di questo assistente virtuale (perché, a differenza degli esseri umani, va detto che queste intelligenze artificiali rispondono sempre con grande cortesia e disponibilità) gli ho offerto con un semplice copia e incolla un testo alla volta ottenendo delle risposte sicuramente interessanti, che ho spesso riutilizzato in parte per dare effettivamente il feedback ai miei studenti.

Cosa ha funzionato:

  • sicuramente ChatGPT è stato più tenace e affidabile di me nella lettura di testi ripetitivi e molto simili tra loro, restituendo in breve tempo valutazioni che non si distraevano dagli aspetti fondamentali. Io, al contrario, dopo il decimo testo dello stesso tipo tendo a distrarmi, a perdere di obiettività, a focalizzarmi su aspetti secondari che all’inizio non avevo previsto, a scoprire altre cose che andrebbero valorizzate nei testi. Insomma, confesso apertamente che in un pacco di testi difficilmente riesco a mantenere davvero costanti i parametri di valutazione. Questo anche escludendo gli altri tipici elementi confondenti e bias di valutazione a cui noi insegnanti siamo, volenti o nolenti, sottoposti.
  • la valutazione di ChatGPT, per quanto un po’ fredda, è sempre improntata ad una relazione costruttiva e incoraggiante e anche su questo noi insegnanti abbiamo qualcosa da imparare. La sua struttura è chiara, i punti di forza e di debolezza sono evidenziati in modo tale da offrire agli studenti la possibilità di autovalutarsi e migliorarsi.

Riporto a titolo di esempio la valutazione di un compito articolato in quattro domande sul contenuto di un sito web (in questo caso avevo fornito anche il contenuto del sito web e elaborato in più passaggi di discussione con il mio assistente virtuale un modello di risposte e di valutazione, domanda per domanda):

La risposta alla prima domanda mostra una buona comprensione dell’impatto dell’ICCS sulle statistiche dei crimini, menzionando la standardizzazione e il confronto dei dati. Tuttavia, non è del tutto chiaro se hai compreso la distinzione tra il periodo prima e dopo l’introduzione dell’ICCS, poiché non vengono forniti esempi specifici delle pratiche precedenti al 2015. La menzione di “consistent punishments” (punizioni consistenti) non è tecnicamente corretta, poiché l’ICCS riguarda la classificazione e la raccolta dei dati, non l’armonizzazione delle pene legali. La seconda e la terza risposta sono ben articolate. La quarta risposta si basa su presupposti e richiede una maggiore aderenza ai dati e alle informazioni fornite dall’UNODC. Avresti potuto esaminare altri possibili motivi per i tassi di criminalità, come la qualità dei dati e la denuncia dei crimini, anziché attribuirli solo all’efficacia delle misure di sicurezza.

ChatGPT 4.0

Per compiti abbastanza strutturati e in classi numerose, il vantaggio per l’insegnante è notevole: per me è stato anche molto utile il dialogo preliminare, che mi ha resa anche più attenta fin dal primo compito ad aspetti critici dei materiali che assegno ai ragazzi da esaminare o ai possibili fraintendimenti o a banalizzazioni che i ragazzi possono fare. Di solito sono aspetti di cui mi rendo conto, con stanchezza, alla fine. Anticiparli nell’analisi preliminare mi ha permesso di vederli con maggiore lucidità e obiettività e così di poterli affrontare meglio in classe.

Ho provato anche a usare questo lavoro preliminare per fornire le indicazioni prima dell’elaborazione del compito da parte dei ragazzi, ma ve lo racconterò un’altra volta.

Cosa non ha funzionato:

  • questa procedura semplice ha funzionato bene solo per compiti chiaramente strutturati su materiali ridotti. Quando ho assegnato pdf di più pagine o materiali diversificati non ho ottenuto un risultato soddisfacente, perché il mio assistente virtuale li selezionava un po’ a caso. La soluzione sicuramente c’è e la sto studiando, ma anche questo sarà oggetto di un post specifico.
  • ho scoperto che la correzione di un tipo di compito è meglio farla tutta lo stesso giorno, perché il mio assistente virtuale assomiglia a me in una cosa: distribuendo il lavoro in più giorni, rischia di valutare diversamente i lavori. Tutti i bravi insegnanti sanno di avere questo limite e infatti, quando suddividono in più giorni la correzione di prove, dedicano poi un pomeriggio a rivederle di nuovo per bilanciare eventuali effetti di distorsione legati al fatto che un giorno si può essere più o meno generosi, positivi, clementi rispetto a un altro. ChatGPT, per motivi che ignoro e di cui ho discusso ampiamente con mio marito, senza ancora comprenderli fino in fondo, da un giorno all’altro cambia l’impostazione della valutazione e può offrire responsi impostati diversamente. Magari non diversi nel peso e nella sostanza, ma sicuramente nell’impostazione formale; qualche volta, sorprendentemente, anche nell’attenzione ai criteri di valutazione concordati.

Volete provare anche voi? Seguite il mio esempio di attività semplice: non vi porterà via più di un fine settimana e sicuramente l’esperimento vi arricchirà. Fatemi sapere com’è andata, mi raccomando.

Intanto, buon lavoro di correzione e valutazione a tutti.

Federica